S.U.M. – Servizi per uomini maltrattanti

05 Mar S.U.M. – Servizi per uomini maltrattanti

Presentato alla stampa il nuovo progetto della Papa Giovanni XXIII:

SUM – Servizi per Uomini Maltrattanti

 

Dai dati nazionali sappiamo che l’ISTAT  evidenzia che il 31,5% delle 16-70enni (6,7 milioni) ha subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale, di queste 2,8 milioni hanno subito violenza da partner attuali o ex.

 

Per quel che riguarda il contesto reggiano, sappiamo dai dati del Comune che nel solo 2017 i Poli territoriali hanno preso in carico 125 donne per violenza, 331 nuovi casi sono stati accolti dall’Associazione Nondasola e 360 sono state le donne vittime di violenze che si sono rivolte al pronto soccorso.

 

Reggio Emilia può vantare un contesto di grande attenzione alle donne che hanno subito violenza: dall’associazione “Nondasola” già attiva dal 1995, alla Casa delle Donne” al Tavolo interistituzionale di contrasto alla violenza sulle donne, sono molti gli attori che lavorano in rete su questa tematica; ma mancava qualcosa di specifico che lavorasse con gli autori di violenza e la Papa Giovanni ha deciso di mettere a disposizione le proprie risorse professionali ed economiche (il progetto non ha nessun tipo di convenzione o sostegno economico se non tramite le risorse della Papa Giovanni) per dare il proprio contributo su un tema così importante e che purtroppo non accenna a diminuire.

 

Come sottolinea Matteo Iori, presidente della Papa Giovanni XXIII, lavorando nelle dipendenze abbiamo capito che oltre alla cura, siano determinanti la prevenzione e la salvaguardia dalle ricadute, per questo motivo il nostro progetto è finalizzato a prevenire gli agiti violenti attraverso il lavoro fatto con coloro che sentono crescere l’impulso violento e temono di non riuscire a controllarlo, a lavorare nella cura di coloro che hanno già usato violenza per aiutarli a capirne la gravità e aumentare un processo di riconoscimento delle loro responsabilità, e infine a lavorare con loro affinché in futuro possano trovare nuove modalità adattive per non ricadere in agiti violenti.

Il tutto nella speranza di poter incidere su questo fenomeno e contribuire a migliorare la vita delle persone che si rivolgeranno a noi, dei loro familiari e di tutta la nostra comunità”.

 

Giovanni Costi e Cristina Mascolo, referenti del progetto SUM, sottolineano che: “nello specifico il nostro servizio lavora per: aumentare la consapevolezza degli uomini sulle dinamiche relazionali e sugli agiti violenti, avviare un processo di riconoscimento della responsabilità relativa al proprio agito, migliorare le abilità di gestione emotiva e le capacità relazionali, riconoscere modalità disfunzionali di pensiero (minimizzazione, negazione, giustificazione razionale della condotta, deresponsabilizzazione) e di comportamento per individuare alternative più efficaci.”

 

La metodologia adottata prevede colloqui individuali e un percorso di gruppo a cadenza settimanale della durata di un paio d’ore per un periodo di sei mesi. Il servizio è totalmente anonimo e gratuito. Per informazioni: tel. 3296707298 o mail sum@libera-mente.org

Scarica qui il depliant del servizio

 

Nella foto Cristina Mascolo, Matteo Iori, Giovanni Costi