Tracce di Umanità

29 Ago Tracce di Umanità


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Mi piace gettare le prime tracce in questo re-stilizzato sito web,  con un refolo di freschezza umana, respirata in questi primi mesi di presenza nella struttura di via Milano a Modena, in questa calda estate 2017.

Occorre però prima spiegare cosa Via Milano sia, e possa rappresentare nel quadro complessivo del nostro intervento  sui cosiddetti “Richiedenti Asilo”.

Quando a maggio ci fu chiesto di gestire un ex asilo (scusate la ridondanza della parola asilo),  in un quartiere residenziale di Modena, per noi che gestiamo complessivamente nei nostri interventi una quarantina di piccoli appartamenti nell’ottica dell’accoglienza diffusa, ci parve che ci si chiedesse di cambiare pelle. Poi, come sempre per nostra natura, ci siamo messi di fronte alla realtà: il Centro di prima accoglienza di Bologna era affollato più di un barcone, in prospettiva apriremo altri appartamenti, insomma, ci siamo detti che, se non altro, peggio che a Bologna non sarebbero stati e che avremmo potuto cogliere l’occasione per realizzare un circuito di prima accoglienza dove completare, in luogo protetto e con presenza nostra h24, tutto l’iter sanitario, giuridico, anagrafico e di conoscenza reciproca, per individuare nuclei di convivenza da inviare con maggior pertinenza, successivamente in appartamento.

Insomma, un po’ come cercare di trasformare un possibile disagio in un sicuro vantaggio.

Raccontato l’antefatto e superate, con chi ci è riuscito, le prime diffidenze; si, perché purtroppo, soprattutto in questa partita dei “profughi” , le fantasie vanno a coprire tutta la vasta gamma delle paure umane, e i gesti di vicinanza, non sempre inquadrano le coscienze; abbiamo registrato tracce di umanità , che sentiamo di dovere a nostra volta censire e gettare nello spazio ad uso e consumo di qualche “alieno” che possa trovarle ed  interessarsene. Piccoli gesti naturalmente, senza la ribalta da supereroe ma, giudicate un pò voi se esagero ad esserne così fiero:

 

  • Un signore “ottuagenario” del quartiere, un ufficiale della marina in pensione che si presenta, con il suo affascinante bastone (“La Zanéta” in dialetto Modenese) e si offre per qualche lezione di Italiano. Per la prima lezione, ha portato delle Carte geografiche dell’Europa (mi raccomando, non chiamiamole “Cartine geografiche” se no ci sbacchetta).
  • Una signora che gestisce un esercizio commerciale in zona, in attesa che potessimo completare il contratto per il Wi-Fi, ha de-secretato il suo, per permettere ai nostri di comunicare a casa (questi pericolosi invasori, telefonano alla mamma, chi ce l’ha, tutti i giorni).
  • Il Centro Sportivo “Don Monari”, ci accorda il campo da calcio tutte le settimane, e talvolta, c’è chi si aggrega e gioca con noi

Alcuni parrocchiani del quartiere, l’associazione pensionati ed altre realtà , si stanno muovendo e questo si sente.

Per quanto minoritarie siano queste iniziative, per quanto la macchina mediatica faccia apparire chi salva delle vite in mare come il complice degli scafisti e le Cooperative come la nostra  sulla scia dei grandi speculatori finanziari, giurerei che possano avere il potere di cambiare il mondo.

 

Malferrari Enrico

Responsabile Area Migranti

“Centro Sociale Papa Giovanni XXIII S.C.S. Onlus”