Libro: Don Ercole Artoni – Uno scomodo prete reggiano

08 Ott Libro: Don Ercole Artoni – Uno scomodo prete reggiano

Libro: Don Ercole Artoni - Uno scomodo prete reggiano

Per informazioni sull’acquisto del libro (dal costo di 8 euro) scrivere a info@libera-mente.org)

Prefazione al libro – di Matteo Iori
Un paio di anni fa, parlando con una nostra nuova operatrice, mi resi conto che non aveva la minima idea di chi fosse Don Ercole; certo: “il fondatore”, colui che fino a una decina di anni fa rappresentava la Papa Giovanni, ma niente di più. Fu allora che cominciai a pensare a questo libro e che iniziai a chiedere al Don di “raccontarsi” affinché questo potesse divenire una sorta di patrimonio esperienziale pubblico, che permettesse a chiunque di conoscere la storia di questo prete così inusuale.
Grazie alla disponibilità della nostra collega Cristina Itri, oggi possiamo finalmente trovare questo bel modo per festeggiare i primi 80 anni del Don e abbiamo scelto di farlo raccontando Don Ercole nella sua realtà, senza filtri, senza le correzioni o le modifiche che avrebbero potuto migliorare la forma, ma che avrebbero rischiato di inquinare la sostanza.
Quella che leggerete è la fedele trascrizione, a volte tradotta dal dialetto, di ore e ore di racconti sui suoi ricordi e sulle scelte che più l’hanno caratterizzato. Leggendone la storia non potrete non rimanere colpiti dal numero di avventure e di episodi che l’hanno costellata; e se si possono condividere o meno certe sue scelte, non si può però non definire Don Ercole un uomo eccezionale, se non altro per il significato letterale del termine, perché la sua vita ha ben poco di ordinario e comune.
Diversi degli episodi raccontati sembrano quasi agli antipodi fra loro, ma il lettore noterà sempre un filo che li unisce: l’amore del Don verso tutti coloro che hanno bisogno.

Don Ercole divenne famoso in tutta Italia come prete iscritto ed eletto nelle liste del PCI, ma il Consigliere Comunale fu solo una delle sue esperienze. Leggerete dell’Ercole Artoni che occupava le case, che conobbe diversi brigatisti, che picchettava le fabbriche con gli operai, ma che fu anche inconsapevolmente al servizio di Gladio. Scoprirete un prete insolito che insieme agli studenti preparava in anticipo i piani di contestazione, che collaborò con Loris Malaguzzi, che aiutò lo sviluppo di missioni in Brasile, che andò a Mosca nella delegazione italiana a favore del Vietnam e a Berlino nella Commissione disarmo; ma che finì anche in carcere in isolamento, che fu protetto e aiutato dalla malavita reggiana, che fu sostenuto dal comitato delle prostitute, che conobbe la “Primula Nera” Paolo Bellini, che sfuggì di nascosto dalla polizia, che liberò un giovane rapito… e soprattutto che nel frattempo apriva le porte della sua canonica e della sua casa ai più poveri e ai più emarginati, divenendo uno dei primi a dare risposte concrete per affrontare il flagello della droga sin dagli anni ’70.

Don Ercole fu definito più volte un prete “scomodo” soprattutto da coloro che più l’hanno stimato, e in questo libro la sua scomoda schiettezza viene fuori in modo irruente.
Il Don ne ha per tutti: per le Regioni che “fanno le leggi senza conoscere i bisogni degli utenti”, per la Chiesa che “ha perso il senso della profezia, della denuncia leale e sincera e della lotta” e “ha sposato il capitalismo in un modo completamente antievangelico”, per la stampa che “racconta sempre balle”, per “quelle guardie carcerarie che fanno i Rambo e fanno schifo”, per chi non affitta le case vuote a cui “va negata l’assoluzione e per i quali è già pronto un pezzo dell’inferno”, per gli operatori che con il loro “tecnicismo hanno perso in umanità e capacità di amare”, per il Papa che “quando incarna il potere” e “ostenta il bello e il ricco” non rappresenta Cristo, per i cristiani che “ascoltano più le parole della Chiesa che quelle di Dio, e non sono sempre la stessa cosa”. E per tutta la società che “è disattenta e indifferente verso i giovani, dove i bambini nascono già drogati: di egoismo, prepotenza e consumismo” dove “li si compra, gli si dà ciò che vogliono purché non ci rubino tempo e non ci mettano in discussione”.

Ma accanto a tutte queste critiche gli aneddoti di Don Ercole sono pieni d’amore, di entusiasmo, di ricordi di belle persone che si danno da fare per chi ha più bisogno, per la giustizia, per la libertà; e alla fine emerge un racconto che aiuta a credere e a desiderare un mondo migliore, proprio quello che vorrei desiderasse la prossima operatrice che verrà a lavorare alla Papa Giovanni, alla quale regalerò questo libro.

Matteo Iori
Presidente dell’Associazione Onlus
“Centro Sociale Papa Giovanni XXIII”