Non E’ amore – servizio per le vittime di Truffe Affettive

03 Mar Non E’ amore – servizio per le vittime di Truffe Affettive

Servizio di Telereggio sul progetto “Non E’ amore” visibile qui

(foto conferenza stampa di presentazione, da sinistra Lara Bianchini, Claire Becchimanzi e Fabio Salati della Papa Giovanni XXIII e Celestina Tinelli della Fondazione Manodori)

Il nuovo servizio del “Centro Sociale Papa Giovanni XXIII”, anche grazie ad un contributo della Fondazione Manodori di Reggio Emilia, è finalizzato ad aiutare donne o uomini attirati da accattivanti profili social e da questi coinvolti in una vera e propria truffa con gravi conseguenze psicologiche ed economiche sia per il truffato che per la sua famiglia.

I truffatori sfruttano le debolezze delle persone sino all’esaurimento delle risorse economiche disponibili alla vittima; per assicurarsi la fiducia piena della vittima, costoro agiscono attraverso il web e nella fattispecie mediante i social network, cominciando ad interagire con domande innocue riuscendo poi a profilare la personalità di chi sta dall’altra parte del monitor e ad innescare un meccanismo di “abituazione” che dà piacere fino ad arrivare ad un vero e proprio plagio ed a una condizione di dipendenza affettiva, portando lentamente la persona adescata a non distinguere più la realtà dalla fantasia.

Con la fine della frode l’uomo o la donna raggirato vive la perdita del partner come traumatica e drammatica, più grave della perdita economica stessa. Rabbia, umiliazione, imbarazzo, paura, preoccupazione e un fortissimo senso di colpa sono i sentimenti prevalenti nelle vittime della dipendenza affettiva e dell’inganno; soprattutto l’autocolpevolizzazione, si configura più forte della colpa attribuita al carnefice. Spesso le vittime sono denigrate anche dai propri familiari e amici, confermando l’autoattribuzione della colpa, a volte con esiti suicidari; la persona plagiata, nel prendere consapevolezza dell’inganno, vive con sofferenza la conclusione della relazione “fittizia” ed è costretta a fare i conti con quello che può essere vissuto come un tradimento della “vita reale”: il denaro è stato sottratto ai propri cari nella “vita reale”, forse con l’inganno; inoltre la relazione con il truffatore può essere un tradimento del proprio partner stabile. Così al fallimento della “vita fittizia” si affianca quello della “vita reale” e la situazione può essere percepita come insopportabile.

Il Progetto, tramite personale appositamente formato, intende dare ascolto, supporto psicologico e concreto a vittime di questa dipendenza affettiva, dunque tanto ai soggetti truffati, che ai parenti trasversalmente colpiti dalle conseguenze del plagio, fornendo occasioni di confronto, condivisione ed informazione su modalità d’adescamento mediante i canali social, tecniche di tutela e protezione, e terapie psicologiche per acquisire strumenti atti a prevenire ricadute nella dipendenza, sostenere il distacco emotivo, gestire il piano emotivo-sentimentale, avviare un percorso di guarigione e ricongiungimento con familiari ed amici attraverso l’apertura di uno sportello psicologico, un momento dedicato al confronto-condivisione tra vittime e/o tra parenti delle stesse, uno sportello pratico-gestionale (che permetta di acquisire informazioni su aspetti legali, organizzativi legati alla gestione della dipendenza), ed un calendarizzato programma di incontri formativi su rischi connessi al romance scam.

Per informazioni scrivere a noneamore@libera-mente.org o telefonare al 389 8359884  al martedì e al giovedì dalle 18.30 alle 20.30.