PLUTO: aperta la comunità per giocatori patologici

05 Lug PLUTO: aperta la comunità per giocatori patologici

Inaugurata a Reggio Emilia la prima struttura residenziale italiana aperta tutto l’anno per giocatori patologici inviati dai servizi pubblici

Inaugurata la comunità terapeutica per giocatori d’azzardo

Ha aperto a Reggio Emilia la prima struttura residenziale italiana (aperta 365 giorni all’anno) per giocatori patologici seguiti dai servizi pubblici.

“Se alcuni giocatori d’azzardo facoltosi avevano già l’opportunità di seguire terapie in costose cliniche private per “disintossicarsi”, ben poco potevano fare i semplici cittadini che magari, proprio per il gioco d’azzardo, avevano dilapidato anche le ultime risorse familiari” afferma Matteo Iori presidente dell’Associazione “Centro Sociale Papa Giovanni XXIII” di Reggio Emilia.

Fino ad oggi tre regioni (Emilia Romagna, Toscana e Piemonte) avevano provato a dare una risposta sperimentale con l’apertura di brevissime accoglienze per giocatori patologici, ma con “Pluto” (questo è il nome della struttura che richiama il mitologico Dio del denaro), ha inaugurato per la prima volta in Italia una struttura aperta 365 giorni all’anno e gratuita per i cittadini in quanto sostenuta in parte dai servizi pubblici e in parte da due contributi: uno dell’Associazione Onlus “Centro Sociale Papa Giovanni XXIII” e uno della Regione Emilia Romagna.

 

“Da oltre 13 anni interveniamo sulla dipendenza da gioco d’azzardo” ha proseguito Iori “e questo ci ha portato ad avere in carico oltre 700 giocatori nei nostri 5 gruppi settimanali. Da sempre lamentiamo l’impossibilità di accogliere le persone più gravi in un percorso residenziale per offrire loro un trattamento più intensivo, ed è paradossale che proprio l’Italia, paese fra i primi al mondo per spesa pro-capite al gioco d’azzardo, non abbia ancora concesso l’opportunità di cura gratuita per chi instaura questa forma di dipendenza”.

Fortunatamente, dopo gli ottimi esiti di una breve sperimentazione effettuata nel 2011 e grazie ad una delibera della Giunta della Regione Emilia Romagna, l’Associazione Onlus “Centro Sociale Papa Giovanni XXIII”, ha potuto inaugurare a  Reggio Emilia (in un luogo tenuto anonimo) la prima struttura residenziale italiana sempre aperta ed esclusivamente per giocatori d’azzardo patologici Inviati dai servizi pubblici di tutta Italia.

 

“I ricoveri saranno brevi e personalizzati (da due settimane a tre mesi)” afferma Umberto Caroni, responsabile dell’Azzardo Point del Centro Sociale Papa Giovanni XXIII, “il numero di utenti accolti sarà basso (6 persone alla volta di entrambi i sessi), e gli invii saranno decisi insieme alle AUSL competenti per il territorio di residenza del giocatore. Le nostre attività terapeutiche riprenderanno quelle che si dimostrarono già efficaci nella precedente sperimentazione; quindi: test diagnostici specifici, colloqui individuali, gruppi psicoeducativi con una trentina di contenuti diversi, lezioni specifiche sul gioco d’azzardo e i pensieri cognitivi erronei, consulenze legali e sulle forme di sovraindebitamento e attività culturali, ricreative e ludiche, ovviamente senza denaro in palio”.

 

Don Armando Zappolini, presidente del Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza, sottolinea quanto questa esperienza significhi per il CNCA: “il nostro Coordinamento ha sempre dovuto trovare soluzioni innovative a problemi complessi, spesso anticipando delle risposte che i servizi hanno dato solo molto tempo dopo; questa struttura residenziale per giocatori dimostra come sia importante che il terzo settore prosegua su quest’ottica e come il modello dell’accoglienza residenziale sia ancora al centro di molte buone prassi”.

 

“Il fine di tutto questo”, conclude Matteo Iori “è permettere alle persone di essere accolte in un luogo piacevole e tranquillo, per riappropriarsi delle proprie competenze relazionali, recuperare i propri rapporti affettivi, e riottenere l’equilibrio e la lucidità persi con il gioco d’azzardo”.

per informazioni per avere il programma terapeutico del progetto o per accedere alla struttura scrivere a: pluto@libera-mente.org o telefonare ai numeri 329/9281985 o 0522/886068).